Preparazione

Per preparare sapientemente una tisana, un infuso o un tè
è necessario seguire attentamente alcune regole, in modo da ottenere un gusto ottimale
e poter beneficiare al meglio delle loro proprietà. Come prima cosa, bisogna ricordarsi
che l’acqua utilizzata deve essere di buona qualità. Si può utilizzare acqua corrente,
a patto che non sia troppo calcarea o trattata, altrimenti può alterare gusto e colore.
In tal caso, sarebbe meglio utilizzare acqua naturale in bottiglia.

Spesso l’opinione comune usa come sinonimi alcune parole sostanzialmente differenti:
“Infuso”, “Tisana” e “Tè”. Si tratta, però, di concetti diversi.

L’infuso di erbe e frutti è composto da parti di piante (fiori, foglie, frutti) essiccate, poste in infusione
in acqua bollente e consumate per il loro gusto gradevole (in particolare gli infusi alla frutta)
o per le proprietà attribuite alla pianta (ad esempio, i benefici effetti digestivi dei semi di finocchio).

La tisana, invece, è una miscela di erbe sapientemente combinate con la funzione di favorire
uno specifico effetto: aiutare la digestione, facilitare il rilassamento, stimolare la depurazione
dell’organismo dalle tossine accumulate e molto altro.

Per infusi e tisane la procedura di preparazione prevede di portare l’acqua a ebollizione (circa 100°C)
e poi versarla sul filtro. Si consiglia un’infusione prolungata (circa 5-8 minuti), per ottenere
il rilascio ottimale di tutti gli oli essenziali contenuti nelle erbe e nella frutta, che sprigionandosi
rendono la bevanda più gustosa ed efficace.  

Il , infine, si distingue innanzitutto perché proviene da una pianta chiamata “Camellia sinensis”
e si ricava da un processo assai più complesso, che comprende la raccolta delle foglie dalle piantagioni,
l’appassimento, l’arrotolamento, la fermentazione e l’essiccazione delle stesse.
A differenza degli infusi, si compone di alcaloidi, tra i quali la teina che provoca effetti stimolanti
e calmanti a seconda della durata dell’infusione a cui viene sottoposto.

Il può essere di due tipi: nero e verde. Ciò che li accumuna è la pianta di provenienza,
mentre la differenza nasce dalla lavorazione delle foglie. Entrambi hanno una fase di lavorazione comune
che comprende la raccolta, l’appassimento e l’arrotolamento. Il tè nero, a questo punto, subisce
un processo di fermentazione, a cui deve il colore rosso rame e le relative proprietà, ed in seguito
una fase d’essiccazione delle foglie. Il tè verde, invece, non subisce alcuna fermentazione,
così il tannino non si ossida e le foglie mantengono il loro originario colore verde oliva.
Le caratteristiche diverse di questi due tipi di tè prevedono una preparazione differente.
Per il tè nero si consiglia un’infusione di 3-5 minuti, ma è bene sapere che la teina possiede qualità
benefiche che possono essere dosate sapientemente con un’accurata preparazione:

• una breve infusione privilegia l’effetto vivificante della bevanda.
La teina, infatti, si sprigiona quasi totalmente nei primi 2-3 minuti d’infusione;
• con qualche minuto in più si ottiene anche un effetto rilassante.
Il tannino e altre sostanze si sciolgono gradualmente dalle foglie di tè,
conferendo alla bevanda anche proprietà calmanti.

Le informazioni indicate per il tè nero valgono anche per la preparazione del tè verde,
ma quest’ultimo, essendo più delicato, necessita di maggiori attenzioni. La temperatura dell’acqua
non deve superare gli 80°C (è consigliabile quindi lasciarla riposare qualche istante dopo la bollitura
e non versarla direttamente sul filtro del tè) mentre si consiglia un’infusione
piuttosto breve (circa 2-3 minuti).

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